Il tema unificante delle letture è la fedeltà di Dio alle sue promesse.
Nella II lettura tale fedeltà è riconosciuta come fondata dalla maternità di Sara.
Nel Vangelo Simeone e Anna sono testimoni della fedeltà di Dio perché vedono attuata, nel Bambino portato al tempio l’attesa del Messia promesso.
I testi parlano anche della fede da parte dell’uomo: Abramo e Sara, Simeone e Anna, Maria e Giuseppe che riconoscono, nel Figlio Gesù, che il Bambino a loro donato viene da Dio e appartiene a Dio. Cosa ci insegna questa festa? Credere alle promesse del Vangelo, e queste promesse sono tante e molto difficili e dure da credere, pensate per esempio alle Beatitudini?! Eppure nessuno di noi si sogna di dire:” Io non ci credo”.
Se potessimo cercare tutte, e sono tantissime, le promesse che Gesù ci ha fatto, e meditarle!
Davanti a queste promesse, il cuore certamente si dilata, si riempie di gioia e ci fa toccare quanto è infinito l’amore di Dio per noi.
Le promesse di Dio chiedono anche di rimanere saldi, fedeli alla sua Parola.
Non è la fedeltà di Dio a venir meno, ma siamo noi a difettare nella fedeltà a Dio.
Specchiamoci in Maria, alla sua fede di donna e di Madre, alla fede di Giuseppe e di tutti gli amici di Dio, antichi e di oggi.
Sono tutti testimoni della fedeltà di Dio, sono quelli che sono rimasti fermi alla chiamata di Dio.
Gesù continua a ripeterci davanti alle ardue richieste quotidiane “Volete andarvene anche voi”.
Gli amici di Dio non scappano, non fingono di non sentire e di non vedere, ma “Dove andremo Signore, solo Tu hai parole di vita eterna”.
L’amore di Giuseppe e di Maria ha dovuto affrontare gravi difficoltà a Natale a Betlemme, in Egitto, ma ha sempre vinto perché si affidava al Padre.
Impariamo anche noi che la fedeltà è possibile e pregando, la domandiamo a Dio. L’amore nella prova si rinnova, si approfondisce e può vincere il tempo.
Nella casa di Nazareth sono state vissute tutte le esperienze della vita familiare. Essa indica la strada anche a noi che vogliamo imparare a vivere sulla terra nella continua ricerca dei bene che non passano.