Più volte Abramo è stato chiamato da Dio. La prima volta Dio gli a ha chiesto di lasciare la sua terra, smettere di gestire la sua vita, e Abramo lascia tutto e trova Dio.

Anche noi, anche la nostra vita per andare a Dio ha bisogno di lasciare sé stessa. Anche quando Abramo sta per offrire Isacco, segue la chiamata di Dio ad abbondonare se stesso.
E allora è facile comprendere alla luce del Vangelo, come anche Gesù rinuncia alla sua vita e s’incammina verso la passione consegnando se stesso a Dio e agli uomini, compie quindi un esodo.
A tutti Dio chiede questo momento con modalità diverse; ci sono momenti nella vita in cui Dio ci toglie dalla nostra tranquillità dai nostri progetti, dalle nostre aspettative e ci propone, un qualcosa di totalmente diverso, ci fa capere che Lui rimane, Lui è la fonte della stabilità.
Anche Gesù va verso il suo esodo, verso Gerusalemme, anche quando noi vogliamo compiere con Lui questo esodo, anzi è Gesù che ci invita per fissare il nostro sguardo su di Lui e ad “Ascoltarlo” come ci indica la voce:” Questi è il Figlio mio amato, ascoltatelo”. I Discepoli invitati sul Tabor non riescono a capire cosa vuole Gesù, che cosa accade a Gesù e allora è bello pensare che, la luce di Cristo mette sempre in risalto anche quello che a noi fa o può far paura, è la novità che a noi fa paura, ma Lui porta sempre in ogni esodo la PACE, questa è comunque la caratteristica. Quando Dio ci chiede qualcosa, anche molto difficile ci strappa dalla nostra terra come Abramo, e ci chiede quasi l’impossibile; se abbiamo un rapporto vero con Gesù, se la situazione o la realtà vengono da Dio questo ci assicura una grande pace interiore.
Dopo la trasfigurazione, i discepoli caddero a terra e furono presi da grande timore, Gesù li esorta:” Alzatevi e non temete” … levati gli occhi “non videro nessuno se non Gesù solo”.
C’è nell’esperienza nostra un momento in cui tutto svanisce, tutto scompare,

rimane Lui solo GESÙ.
Momenti in cui rimani veramente solo e sei messo di fronte alla FEDE, alla nostra fede, però c’è un altro momento in cui anche Gesù (rimane) Lui stesso solo … non si sente più la voce del Padre, Mosè ed Elia se ne sono andati e i discepoli accanto a Gesù non comprendono. Anche Gesù è solo, e questo è una prefigurazione del suo essere solo sulla CROCE, un’esperienza di solitudine in cui solo Dio entrare, solo Dio può arrivare. E Gesù fa proprio questa esperienza, in mezzo a tanta gloria rimane solo.
Ecco non ci deve spaventare questa realtà, perché Lui (il Signore) non abbandona mai, Lui rimarrà sulla Croce, ma Lui non abbandona noi stessi alla croce, Lui rimane dentro l’esperienza della croce con noi.
Oggi questa parola ci è di incoraggiamento, anche nell’esperienza che stiamo vivendo e di grande sconcerto, sapere che Gesù è con noi non ci lascia soli, Gesù è con noi e arriva dove l’umano non può arrivare… Gesù può raggiungerci e trasfigurare il cuore, donare pace a noi e a tutti i nostri fratelli che sono nella prova. Lui ha sperimentato cosa vuol dire essere solo davanti alla prova, ma Lui è Colui che ha preso l’ultimo posto e dobbiamo ricordarci che noi non cadiamo sulle pietre come è caduto Gesù, noi cadiamo nelle braccia di Dio. Se rimaniamo soli rimaniamo con Lui.

Preghiamo

Preghiamo per ottenere questa fede, che Gesù riempia le nostre tenebre con la Sua luce, che abbiamo la certezza della Sua Presenza confortante.

In Gesù, il Padre ha proclamato suoi figli amati, tutti; non viene meno alla Sua Parola, rimaniamo figli amati sempre.
Chiediamo questa grazia per tutte le famiglie, per chi si sente da tutti abbandonato, che Gesù si faccia sentire più vicino a che è disperato e vuole attentare la sua vita.