Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési (Col 1,15-20)
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.
La meditazione e la contemplazione di questo testo mi hanno richiamato alcuni versetti del prologo del Vangelo di Giovanni che voglio condividere con voi.
«tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. […] Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe» (Gv 1,3.10). Giovanni il Battista dichiara: «Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me» (Gv 1, 15). «Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (GV 1,18). Inoltre, l’autore dell’Apocalisse indica Gesù Cristo come «il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra» (Ap 1,5).
Paolo si trova in prigione, quando Epafra, suo collaboratore, giunge a visitarlo. Egli, come vescovo di Colossi, chiesa da lui fondata, si sente responsabile delle deviazioni dei fedeli a lui affidati. Questi cristiani si lasciano sedurre da strani insegnamenti opposti al Vangelo: ritengono presenti nell’universo delle potenze spirituali superiori a Cristo, capaci di condizionare la loro vita. Questa credenza li rende paurosi e spaventati.
Paolo si prende cura dei Colossesi proclamando con questo inno la centralità di Cristo, re dell’universo e suo creatore; Cristo è primo anche nella nuova creazione perché per primo e lui solo ha vinto la morte, aprendo a noi tutti il cammino verso Dio, rivelato da lui come «Padre nostro».
La paura dei malefici, di spiriti cattivi, la credenza ai riti magici, alle superstizioni, ecc., tutto ciò si oppone alla fede e non è compatibile con la fede nella vittoria di Cristo sulla morte e con la fede in Cristo, re dell’universo e perciò della nostra vita.
Meditiamo:
- Che cosa significa per me che Cristo è il centro della creazione?
- Cosa vuol dire “pienezza di Cristo nella mia vita”?
- Credo nella riconciliazione con Dio frutto della croce e risurrezione di Cristo?
- In che senso la croce è riconciliazione con Dio per la mia vita?
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