Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (Gal 5,1.13-18)

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.

«Il vento soffia dove vuole» (Gv 3,8). Il vento è una metafora per l’azione divina, si percepisce la sua presenza attraverso i suoi effetti. Il vento è libero, così lo Spirito Santo, con la sua azione misteriosa, agisce liberamente e soprannaturalmente. «Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà» (2Cor 3,17).

Una persona libera ha lo Spirito del Signore, questa è la libertà di compiere ciò che Dio vuole perché sono figlio, siamo figli!

Paolo è consapevole del rischio nell’uso sbagliato della libertà, per questo ci esorta: «La libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne», cioè nel peccato, ma piuttosto un’opportunità per vivere nella luce e nel servizio reciproco.

«Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi». Se non vi è amore reciproco, ma egocentrismo, è ovvio che gli altri vengono visti come un ostacolo al compiacimento dei propri bisogni. La libertà cristiana si lascia guidare dallo Spirito.

Da Gesù stesso attingiamo luce e sapienza per crescere da uomini e donne liberi, liberi di agire con coscienza davanti a Dio senza cadere nel legalismo (cfr Catechismo della Chiesa cattolica, La moralità degli atti umani, sez. I, cap. I, art. 4).

Chi crede nel Dio rigoroso e pronto a punire non diventerà libero, vivrà nella paura; chi crede nel Dio amore vive con slancio di amore, vive nella pace, nella gioia, nel servizio svolto con animo lieto. L’unica legge che ci deve muovere è l’amore.

Vivere per Dio è seguire Gesù, è essere guidati dallo Spirito e dallo Spirito nasce la santità.

Domande per meditare insieme:

  1. Cos’è per me la libertà?
  2. Come gestisco la mia libertà?
  3. Capita anche a me di fare quello che non avrei voluto?
  4. In quale situazione mi sono sentito guidato dallo Spirito?