Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 5,1-5)
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Nella pienezza dei tempi, la Sapienza di Dio è venuta a visitarci dall’alto, si è incarnata. È Dio fatto uomo, è il Figlio, Dio e uomo, immagine perfetta del Padre. Come mai dio è voluto entrare nella nostra storia?
Paolo ci dice nel testo biblico propostoci che Dio è intervenuto per giustificarci. Sottolinea il ruolo fondamentale di Gesù Cristo nella salvezza dell’umanità.
La vita del credente è descritta in una prospettiva trinitaria. Nella lettera ai Romani afferma che siamo giustificati per fede. Ma cosa vuol dire giustificati?
Siamo dichiarati “giusti” non per le nostre opere, ma per grazia che viene a noi dalla Risurrezione di Gesù, Signore e figlio di Dio. Da qui ne deriva anche la pace con Dio, frutto della fede in Gesù. Ciò significa instaurare un rapporto positivo con Dio, fonte di salvezza, uno stato di riconciliazione. Da non dimenticare che è frutto della grazia ottenuta dalla risurrezione di Cristo, fonte della nostra speranza. «Dio Padre ci ha rigenerati mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva» (1Pt 1,3).
La risurrezione non è solo una verità su cui si fonda la nostra fede, ma è anche una forza che alimenta, dal di dentro, la nostra speranza di cui la Pasqua ne è il giorno natalizio.
Paolo non si illude, sa che a Roma i cristiani sono perseguitati. Il credente va avanti, affronta le difficoltà sorretto dalla fede, sopporta con pazienza e fortezza d’animo perché è certo della vittoria proveniente dall’amore di Dio. Non è una pia illusione, «è lo Spirito Santo che ci è stato dato».
Attraversiamo il Giubileo della speranza, chiediamo la forza dello Spirito Santo che sostenga tutta la Chiesa per affrontare con l’aiuto dell’alto la battaglia contro il principe di questo mondo, Dio è sempre più forte!
Meditiamo:
- Siamo credenti perché battezzati: quale rapporto ha la mia fede con la Santissima Trinità che è presenza reale e misteriosa perché invisibile?
- Mi sento giusto o giustificato davanti a Dio?
- Quale posto ha la speranza cristiana nella mia quotidianità?
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