
XXXIV Domenica Solennità di Cristo Re 2024
Siamo invitati ad alzare lo sguardo verso il Signore che viene oggi e sempre; il Signore della storia vuole che tutti si salvino, anche i suoi nemici convertiranno il proprio cuore.
Siamo invitati ad alzare lo sguardo verso il Signore che viene oggi e sempre; il Signore della storia vuole che tutti si salvino, anche i suoi nemici convertiranno il proprio cuore.
Se noi cristiani meditassimo di più la passione di Cristo, ci sentiremmo avvolti da questo amore,
stupiti e ammutoliti, immersi in adorante contemplazione del divino patire, di fronte ad un volto «davanti al quale ci si copre la faccia» (Is 53,3).
Ognuno di noi è un santuario «non fatto da mani di uomo»: è l’Emmanuele, il Dio con noi, che fa di noi il suo tempio.
La nostra salvezza è data da Cristo Gesù, il quale intercede continuamente davanti al Padre per ottenerci la grazia della salvezza eterna.
Gesù riunisce nella sua persona la nostra debolezza insieme alla potenza rinnovatrice del Padre, che ama il Figlio (Gv 3, 34-35) e continuamente gli dichiara «Mio figlio sei Tu, oggi ti ho generato», ed anche «Tu sei sacerdote per sempre» (salmo 109).
È lo sguardo di un “Padre” che ha inviato dai Cieli il Verbo della Vita, suo Figlio fatto uomo in Gesù per riannodare la nostra amicizia con il Padre che ci ha creati, che ci ha voluti per condividere la sua felicità con noi, ormai lontani per il peccato.
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